Sarri - Juve è arrivato l'addio
Riprendiamo un grandissimo post di Maurizio Zaccone.

Messa così sembra quasi che ne esci sconfitto solo tu. Meno la Juve, che dall’Europa già viene eliminata sistematicamente. Meno i giocatori, ai quali mancava quello che tu eri chiamato a dargli : un’idea di gioco, possibilmente scintillante.

Messa così sembra quasi che ne esci sconfitto solo tu. Meno la Juve, che dall’Europa già viene eliminata sistematicamente. Meno i giocatori, ai quali mancava quello che tu eri chiamato a dargli : un’idea di gioco, possibilmente scintillante.
Non è arrivato nulla. E la Juve ti esonera perché vede in te il fallimento, senza girarci intorno. Lo fa il giorno dopo l’eliminazione, per non lasciar spazio a dubbi. Né bel gioco né trofei. Solo uno scudettino che ormai si potrebbe assegnare già a inizio campionato.
Perché lo sapevi bene che da quelle parti per il tricolore sono già ben attrezzati; buoni giocatori e ottimi arbitri garantiscono da 9 anni la vittoria. Serviva identità, idee e gioco di livello per primeggiare in Europa e vincere qualche finalina. Invece, dopo aver perso le 2 finali italiane (supercoppa e coppa Italia) vai via pure dalla champions agli ottavi; contro il dignitoso ma non imbattibile Lione.
Dovevi essere la carta in più e sei stato la carta in meno.
Per carità, nel calcio può succedere, lo sappiamo.
Ma tu ti sei giocato tanto; hai dismesso un vestito che ti è capitato addosso il quale poteva consegnarti alla storia. Hai perso un pubblico senza mai conquistarne un altro. Non sarai mai più il rivoluzionario di Napoli senza mai essere stato il baroncino della Juve. Non sei né carne né pesce.
Persino il sarrismo non esiste più; scomparso già al Chelsea è ora definitivamente sancito che fu l’alchimia di più fattori casuali e non, dove la tua mano fu solo un ingranaggio, non il motore.
Che non sei riuscito a replicare e ad esportare; che non ti identifica più e non ti appartiene.
Lo sapevi che alla Juve i successi non si costruiscono; si comprano. E non solo nel senso volgare del termine, ma anche nell’arrogante idea che con i soldi costruisci progetti, identità, storia e stimabilità. Non è sempre così.
La Juve è quella di sempre, nonostante i tanti milioni spesi; porta a casa più o meno lo stesso bottino ogni anno. Voleva un gioco brillante o quantomeno un’idea di gioco e ha comprato te; così funziona, certo.
Ma non ha funzionato.
Dovevi e potevi immaginarlo; ma hai ceduto in un istante.
E vieni scaricato rapidamente; senza nostalgia, senza affetto della tifoseria, senza nulla. Restano i soldi, certo, perché tutto gira intorno a quello. Ma nulla più.
Te l’avevano detto che il loro motto è #finoallafine.
Quello che non ti avevano detto è che poteva arrivare così presto.
Io resto dell'idea che il calcio è un gioco semplice e molti allenatori fanno di tutto per renderlo complicato sono sempre i giocatori a fare la differenza l'allenatore bravo li sa mettere al posto giusto dove rendono di più.. Non c'è niente da inventare chi pensa di farlo finisce poi per perdersi (da Facebook)
RispondiEliminaSe gli avessero preso i giocatori utili al suo gioco, oggi non parleremmo di esonero. Al napoli lui ha avuto i giocatori giusti per fare il suo gioco, al chelsea e alla juve ha dovuto adattarsi a quello di cui poteva disporre. Lo vedrei bene sarri al milan per un dopo pioli.
RispondiEliminaGabriele
Questi credono che perdere la champion sia sempre colpa dell allenatore , devono ancora capire che sono abituati troppo bene in italia e quando vanno in europa é sempre colpa di qualcun'altro.
RispondiEliminaAnna
Venditori di magliette e tuffatori vari, la ruBe è tutta qui. In campionato vincono grazie ai soliti 15-20 punti regalati dagli arbitri, poi vanno in Champions e vengono sbattuti fuori a calci da una squadra con un monte ingaggi pari ad uno stipendio d…Altro...
RispondiEliminaRossano